VIAREGGIO. “Solo nel nostro paese possono accadere fatti come quelli che hanno interessato il comprensorio del Massaciuccoli”.  Lo scrive Massimo Gragnani, agronomo della Confederazione Italiana Agricoltori Lucca, alla luce del sale nella falde acquifere in Versilia.

Nonostante la presenza di enti quale la Provincia – scrive – il consorzio di bonifica, il Parco, l’autorità di bacino è successo che fin dal mese di luglio su segnalazione di un associazione sportiva gli enti preposti fossero a conoscenza del fatto che a causa del malfunzionamento e dei mancati controlli sulle le porte vinciane che dovrebbero regolare i rapporti fra acque marine e le acque dolci del lago, sia entrata una quantità importante di acqua salata nel comprensorio del Massaciuccoli. Dopo anni di convegni, dibattiti , studi, progetti ( ancora da realizzare !) che denunciano le criticità, il livello di fragilità del sistema lacustre è potuto accadere che milioni di metri cubi di acqua di mare siano entrati nel lago per incuria degli enti preposti ( provincia di Lucca ) che conoscendo la già compromessa situazione tanto abbiano aspettato ad intervenire adducendo giustificazioni alquanto strampalate : .. ma le porte funzionano comunque, come si fa a sorvegliare se qualcuno apre comunque le porte , ecc… . Oltre ai danni ambientali gravissimi provocati a tutto il sistema anche attività economiche quali quelle agricole sono state danneggiate da questa intrusione di acque marine nel comprensorio e in tutto il sistema di canali che vengono utilizzati per l’irrigazione delle colture”.

 “Alcune aziende orto-frutticole della zona di Rionuovo nel comune di Massarosa che prelevano acque superficiali per irrigare pescheti e ortaggi hanno subito danni alle coltivazioni avendo utilizzato acque “salate “ ; tramite misurazioni effettuate a metà agosto sono stati misurati livelli di salinità di 8.000 microsiemens/cm circa 8 volte più elevati dei valori ritenuti ottimali per le coltivazioni . Le foglie del pesco colpite dall’irrigazione a spruzzo sono state completamente bruciate , così come i frutti su cui era poi evidente una patina biancastra di sale . Compromessa la coltivazione di ortaggi quali meloni e zucchini che hanno subito un danno del 50%. Ancora da valutare i danni alle coltivazioni di mais che in qualche modo attingono l’acqua per sub-irrigazione , una volta che il livello dell’acqua nei canali e fossi limitrofi ai campi coltivati viene alzato . Il cloruro di sodio presente in queste acque salate oltre a provocare un danno immediato alle coltivazione potrebbe creare un danno permanente negli anni a causa del sodio che viene trattenuto dalle particelle del terreno e che con difficoltà può essere dilavato dall’acqua piovana”.

 “Come Confederazione italiana agricoltori denunciamo la grave mancanza imputabile agli enti preposti e a cui gli agricoltori pagano per l’utilizzo dell’ acqua irrigua , che con estremo menefreghismo, non hanno avvertito del potenziale pericolo ed non hanno sconsigliato gli interventi irrigui. Ci aspettiamo a breve interventi urgenti , un coordinamento reale degli enti in grado di prendere decisioni rapide ed efficaci per evitare il solito rimpallo di responsabilità per cui alla fine non si riesce mai a capire chi sia il responsabile. Gli agricoltori stanno valutando di chiedere danni all’ente o agli enti responsabili della situazione”.

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ultimo aggiornamento: 22-08-2012


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